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Sapori dall’Umbria

Specialità Dolci e Salate Tipiche Umbre

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Sapori dall'Umbria - Assisi

Via Giovanni Becchetti, 7

Santa Maria degli Angeli - ASSISI (Perugia) Italy

Tel. 075.8041298 - Cell. 3336244308

P. IVA 02945550545

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© Sapori dall'Umbria 2021

Il negozio

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Il primo negozio di specialità dolci e salate tipiche umbre nel comune di Assisi in Santa Maria degli Angeli è Sapori dall’Umbria, da oltre 30 anni continua la tradizione sulla tua tavola!
Cerchi un locale che non si limiti a vendere il vino ma sappia anche descriverti quel che bevi e rispondere alle tue curiosità del momento? Cerchi un'ambiente informale dove poter condividere le tue idee gastronomiche? Sei nel posto giusto!

Sapori dall’Umbria è il negozio adatto alle tue esigenze, abbiamo una cantina fornitissima e degli addetti di grande esperienza e professionalità sapranno guidarti nell'acquisto più adatto ai tuoi gusti, vieni a trovarci per assaggiare le nostre offerte da portarti a casa.

Sapori dall’Umbria non è solo vendita diretta di vini, abbiamo infatti un reparto gastronomico con salumi e formaggi, olio extra vergine di oliva, tartufi freschi e conservati.

Contattaci via mail saporiumbriassisi@virgilio.it, per telefono 0758041298 o visita direttamente il nostro punto vendita in via Giovanni Becchetti al numero 7 (a 50 mt. dalla Basilica della Porziuncola), per constatare di persona la grande qualità dei nostri prodotti e servizi.

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Umbria Cuore verde d'Italia

Dal Cuore Verde d'Italia

Abbiamo selezionato per voi le migliori aziende enogastronomiche della regione

per farvi gustare il nostro cuore verde d'Italia... l'Umbria!

Strangozzi dell'Umbria

Rocciata di Assisi

Tartufo nero di Norcia

Strangozzi
Rocciata di Assisi
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Fondazione Slow food

Salse di Verdure Slow FoodeyJpdCI6IlJhZ/kgZGkgQ2hpYW5pbmEgU2xvdyBGb29kIiwiZW4iOiJTbG93IEZvb2QgUHJlc2lkaWEiLCJkZSI6IlJhZ/kgZGkgQ2hpYW5pbmEgU2xvdyBGb29kIn0=Confetture biologiche Slow FoodFarine Slow FoodGrechetto dell'UmbriaCampagna umbra

Nata a Firenze nel 2003 con il contributo della Regione Toscana, coordina e promuove i progetti di Slow Food a tutela della biodiversità alimentare in tutto il mondo: Presìdi, Arca del Gusto, orti in Africa, Alleanza Slow Food dei cuochi e Mercati della Terra. (...).

 Attiva in oltre 100 Paesi, la Fondazione coinvolge con i suoi progetti migliaia di piccoli produttori, garantendo loro assistenza tecnica (formazioni, scambi fra produttori…), formazione e comunicazione. Inoltre predispone gli strumenti tecnici dei vari progetti (linee guida, disciplinari, manuali…), approfondisce le tematiche legate a questi progetti (agricoltura sostenibile, latte crudo, piccola pesca, benessere animale, sementi, Ogm, ecc.), divulga temi e attività relative alla biodiversità presso l’associazione attraverso attività di formazione e comunicazione. I progetti della Fondazione Slow Food sono strumenti per promuovere un modello di agricoltura, basato sulla biodiversità locale, sul rispetto del territorio e della cultura locale. Un’agricoltura in equilibrio con l’ambiente che ha come principali obiettivi la sovranità alimentare e l’accesso per tutte le comunità a un cibo buono, pulito e giusto. 

 

Slow Food Italia
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Presìdi Slow Food Umbria


Sono comunità di Slow Food che lavorano ogni giorno per salvare dall’estinzione razze autoctone,

varietà di ortaggi e di frutta, pani, formaggi, salumi, dolci tradizionali…

Si impegnano per tramandare tecniche di produzione e mestieri. Si prendono cura dell’ambiente.

Valorizzano paesaggi, territori, culture. Di seguito i Presìdi Slow Food Umbria.

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Mazzafegato

dell'Alta Valle del Tevere

Oggi la produzione di mazzafegato non è più diffusa come un tempo, la difficoltà di trovare un pubblico preparato ai sapori complessi ha portato al declino questo insaccato, che rischiava di scomparire sulle tavole non solo degli abitanti dell'alta valle del Tevere ma anche di altre zone del centro Italia dove, con altri nomi e altre ricette, si era ben radicato. In Umbria, tra Città di Castello e Umbertide, alcuni norcini non hanno mai interrotto la produzione, supportati da una piccola parte della comunità che non ha mai abbandonato il consumo dei mazzafegati. Il Presidio ha riunito otto produttori che, spinti dalla voglia di recuperare questo prodotto e di riproporlo secondo le tradizione della propria famiglia, hanno ripreso con entusiasmo la produzione lavorando carni di provenienza locale. Il loro obiettivo adesso è cercare di convincere anche altri a riprendere la lavorazione dei mazzafegati, in modo da diffonderlo sul territorio, farne conoscere il valore, la complessità e il significato a consumatori che non ne hanno memoria.

Area di Produzione
Città di Castello e Umbertide (provincia di Perugia)

Vin Santo Affumicato

dell'Alta Valle del Tevere

Oggi sopravvivono tante piccole vigne accanto alle case dei contadini e le famiglie che hanno conservato botti, anche centenarie, e lievito madre tramandato dagli avi continuano a produrre vinosanto affumicato, principalmente per il suo valore affettivo.
Il Presidio vuole convincere altri piccoli viticoltori a riprendere la produzione in modo professionale, riportando sul mercato un prodotto dal sapore antico che potrebbe rappresentare un’interessante integrazione dell'attività agricola nella valle del Tevere, un’area in cui le coltivazioni ad alto reddito degli ultimi decenni - frutticoltura e tabacco in primis - sono state progressivamente abbandonate.

Area di produzione
Alta Valle Tevere, provincia di Perugia

Fagiolo secondo

del Piano di Orvieto

Si tratta di una varietà locale molto diffusa ed apprezzata fino al dopoguerra, ma poi soppiantata da altre produzioni. La coltivazione del fagiolo secondo del Piano di Orvieto è stata ripresa grazie ad alcuni produttori, che hanno ereditato dai propri genitori e nonni le sementi e le hanno custodite, salvando questa varietà dall’estinzione. Attorno al progetto di recupero del fagiolo si sono aggregati altri coltivatori del Piano che hanno ripreso la produzione in questi terreni, cercando di strapparli all’industria dell'estrazione della ghiaia, che minaccia il territorio. Il Presidio vuole recuperare questa produzione nel suo areale storico per valorizzare questo fagiolo tradizionale, promuovendo la sua produzione, ma anche per tutelare il paesaggio della zona lungo il fiume Paglia.

Area di produzione
I terreni lungo il fiume Paglia nel comune di Orvieto e, in piccola parte, nel comune di Allerona (provincia di Terni)

Ricotta salata

della Valnerina

Con lo spopolamento degli anni ’60 e ’70, in Valnerina sono scomparse molte attività legate alla pastorizia. Negli ultimi anni, c’è stata una lieve ripresa, grazie ad alcuni caseifici a gestione familiare, che non praticano più la transumanza e propongono la ricotta salata assieme al formaggio pecorino. Il terremoto del Centro Italia del 2016 e 2017, che ha colpito duramente questa zona, ha messo nuovamente in crisi queste attività. Il Presidio, grazie al sostegno del Consorzio del Parmigiano Reggiano, sostiene la ripresa di questo settore. 
La ricotta salata del Presidio è prodotta da allevatori che lavorano solo il proprio latte, rigorosamente crudo, allevando le greggi sui pascoli della Valnerina durante tutto l'anno. 

Area di produzione
Comuni dell' Alta Valle del Nera, provincia di Perugia

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Fagiolina

del Lago Trasimeno

Si tratta di una realtà molto piccola: la struttura delle aziende agricole è di tipo familiare e gli addetti non superano le tre unità, producendo, complessivamente, sette, otto quintali di fagiolina. Il Presidio sta lavorando per far conoscere questo prodotto, permettendogli di uscire dal mercato locale (oggi la vendita è perlopiù diretta) e stimolando così un piccolo incremento produttivo.
I piccoli produttori che ancora seminano e raccolgono manualmente questo fagiolo policromatico si sono riuniti in una associazione e si sono dotati di un disciplinare che distingue la produzione del Presidio dalle altre, monocromatiche, che si trovano sempre più spesso in vendita riprendendo alcuni aspetti della coltivazione tradizionale come la raccolta esclusivamente manuale.

Area di produzione

Comuni intorno al lago Trasimeno (provincia di Perugia).

Cicotto di Grutti

A Grutti oggi ci sono tre produttori di cicotto, eredi di questa tradizione e produttori di porchetta per professione. Portano avanti la tradizione degli abitanti della zona, lavorando in strutture ammodernate ma senza aver cambiato la tecnica di lavorazione originale. La materia prima arriva dagli allevamenti della media Valle del Tevere, nella zona di produzione, i suini sono allevati in condizioni di benessere animale e alimentati con cereali coltivati in azienda, senza l'utilizzo di organismi geneticamente modificati.
Il Presidio vuole promuovere questa produzione così peculiare e al momento commercializzata quasi esclusivamente a livello locale attraverso la vendita diretta e nei mercati del territorio.
Infine, valorizzare un serio lavoro di filiera regolamentato da un rigoroso disciplinare.

Area di produzione
Grutti, frazione del Comune di Gualdo Cattaneo in provincia di Perugia

Sedano Nero di Trevi

Nonostante la loro bontà i sedani neri di Trevi non sono molto conosciuti fuori regione e finiscono per essere spesso confusi tra gli altri sedani comuni. L'amministrazione del piccolo comune ha avviato un'attenta opera di tutela: al momento della semina i vigili del comune registrano puntualmente i quantitativi messi a dimora e stimano le rese in base alle quali assegneranno le fascette con il nome del produttore. L'obiettivo del Presidio, che riunisce quattro coltivatori trevani è diffondere la conoscenza di questo ortaggio oltre i confini umbri e arginare il rischio di definitiva scomparsa. I sedani comuni, gli ibridi, sono infatti autoimbiancanti e, benchè il risultato qualitativo finale sia inferiore a quello ottenuto coltivando sedani neri, richiedono molte meno cure. pan>Il mercato dei produttori che si tiene ogni anno a Trevi la terza domenica di ottobre, durante la festa del sedano nero, fornisce una buona opportunità per acquistare il vero sedano nero di Trevi.

Area di produzione
Orti compresi tra la frazione di Borgo ed il fiume Clitunno nel Comune di Trevi (provincia di Perugia)​

Roveja di Civita di Cascia

Come per la produzione di lenticchie a quote elevate e in aree impervie, anche nel caso della roveja la raccolta è molto faticosa e difficoltosa: gli steli sono lunghi, superano abbondantemente il metro di altezza, e sono facili all'allettamento, rendendo così quasi impossibile l'impiego della mietitrebbia meccanica. I mezzi moderni sono perfetti per gli steli più bassi delle varietà di frumento selezionate negli ultimi decenni e non riescono a lavorare gli steli lunghi delle antiche varietà. Infatti la roveja è falciata a mano. Occorre lavorare chinati e ovviamente ci vuole molto tempo. Questo ha scoraggiato la coltivazione della roveja e anche l'abbondono degli antichi legumi minori ha contribuito a far sì che quasi nessuno oggi conosca più questo piccolo ma gustoso pisello, dal sapore che ricorda vagamente la fava. Il Presidio coinvolge quattro piccoli produttori di Civita di Cascia che hanno recuperato il seme antico e si propone di diffondere la conoscenza di questo legume e coinvolgere altri coltivatori che al momento producono solo per autoconsumo.

Area di produzione
Territorio del comune di Cascia (provincia di Perugia)

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Grano saraceno della Valnerina

Fava Cottòra dell'Amerino

In quasi tutti gli orti e i campi di questa zona si possono vedere, in primavera, alcune file verdi di piante: sono le fave cottòre. Una cinquantina di famiglie continuano a coltivarle seguendo la tradizione, anche se il valore nutritivo ed economico che aveva in passato per la popolazione è ormai solo un ricordo. E lo spirito di questa piccola comunità rurale ha permesso di riunire in una associazione tutti coloro che volevano impegnarsi per il recupero e l'incremento della coltivazione della fava cottòra. Grazie all'interessamento dell'Università di Perugia che sta studiando le origini e le caratteristiche di questa semente, sono stati analizzati i terreni dei coltivatori aderenti, per stabilire quelli siano più adatti alla coltivazione, si è studiata la morfologia caratteristica della pianta e si è lavorato per caratterizzare l'habitat in cui si è sviluppata. L'obiettivo del Presidio è recuperare ed identificare questo prodotto, abbandonato perché ormai non più adatto alle richieste del mercato ma che può essere di nuovo stimolo, non solo economico, per questo territorio.

Area di produzione
Comuni di Guardea e Amelia (provincia di Terni)

Grano Saraceno

​della Valnerina

L'abbandono delle zone montane, la raccolta troppo laboriosa e costosa, l'introduzione di colture più produttive, l’importazione massiccia di grano saraceno dall’estero: sono queste le principali ragioni per cui, nel primo decennio del Novecento, la coltivazione di questo “pseudo cereale” si è dimezzata e, nei decenni successivi, è quasi scomparsa. Oggi in Valnerina sopravvivono poche coltivazioni di dimensioni ridotte, oltre i 600 metri di altitudine. Eppure si tratta di un prodotto di grande valore, sia per la salute umana sia per quella dell’ambiente: il grano saraceno è una risorsa per le aree montane e consente pratiche agronomiche sostenibili, perché non ha bisogno di diserbo chimico, concimazioni e trattamenti fitosanitari.
Il Presidio è nato per sostenere la reintroduzione di grano saraceno in Valnerina, per contribuire ad arrestare l’abbandono di queste terre (colpite dal terremoto del 2016 e del 2017) e per ripristinare la filiera locale di questo prodotto. Ad oggi i produttori commercializzano granella, granella decorticata e farina di grano saraceno.

Area di produzione
Comuni di Norcia, Cascia, Preci, Poggiodomo, Cerreto di Spoleto, Sant’Anatolia di Narco, Sellano dell’Alta Valnerina, in alta Valnerina, provincia di Perugia.
Comuni di Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata e Leonessa, in provincia di Rieti.

Il cibo oggi

è prodotto soprattutto

per essere venduto,

non per essere mangiato.


(CARLO PETRINI)

Slow Food

Ripartiamo da Slow Food!


I Prèsidi dello Slow Food Umbria possono essere acquistati nella pagina shop